Around the world trip without flights was completed March 18, 2013. But many new travel projects came and will come. Books, photos and videos of a free life dedicated to the knowledge of the amazing World where we are living.

martedì 19 marzo 2013

Il sogno che si avvera / A dream come true


528 giorni, 95450 km via terra e 24 paesi attraversati. Con questi ultimi 9000 km di treno Transiberiano il giro del mondo senza aerei è stato completato: missione compiuta!

Ho di gran lunga superato longitudinalmente la prima tappa da cui iniziai l’8 Ottobre 2011, il Nepal, a cui seguirono poi India, Sri Lanka, Malesia, Tailandia, Laos, Cambogia, Vietnam, Cina, Corea del Sud, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile, Argentina, Brasile, Spagna, Francia, Belgio, Germania, Polonia, Ucraina e Russia. (vedere mappa al fondo)
Ora sono a Vladivostok, nell’estremo oriente russo, vicino alla Corea del Sud, tappa percorsa lo scorso giugno. Per definirmi un traguardo ho sempre immaginato che avrei raggiunto una tappa già percorsa per chiudere questo meraviglioso cerchio. Ma ora che mi ritrovo di fronte davanti a quella che dovrebbe essere la conclusione, penso che non voglio chiudere nulla. Non voglio mettere la parola fine a questa favola. Preferisco lasciare uno spiraglio aperto attraverso il quale tutta questa straordinaria esperienza possa trovare una continuità, una via d’uscita per poter proseguire a crescere assieme al resto della mia esistenza. Non voglio traguardi nella mia vita, voglio restare su un percorso senza arrivi. Nel viaggio, come nella vita stessa, ciò che conta è la strada e non l’obiettivo che ci poniamo davanti. Una volta che si realizza un sogno ci si rende davvero conto dell’importanza che ha avuto il percorso. Si smette di dormire perché i ricordi son diventati così favolosi che pure i sogni perdono di significato a confronto.

Mi sento cosi pieno di gioia e gratitudine che non so più chi ringraziare. In un’esperienza che, nel bene e nel male, spesso mi ha messo in situazioni estreme, ho avvertito delle forze esterne provenienti dal cosmo, dalla natura e dalla gente che mi hanno sostenuto e guidato. Quando si vivono  in modo continuo così tante situazioni differenti, in luoghi diversi e con lingue diverse, l’unico modo per adattarsi è lasciarsi completamente andare. Inevitabilmente ci si trova in eventi che vanno al di là del nostro controllo e non sempre si può contare su qualche buon anima disposta ad aiutarci. Quindi si impara a percepire i messaggi delle stelle per farsi guidare da energie cosmiche perché in fondo siamo fatti della stessa sostanza. A volte basta scavare dentro noi e seguire una illuminante voce interiore che solo dopo lunghe esperienze solitarie si è in grado di ascoltare e distinguere dalle tante altre che cercano di distrarci - a me ha rimesso sui binari giusti dopo varie sbandate. A volte invece si possono decifrare messaggi nelle scene che accadono attorno a noi, nei gesti delle persone o nella forza della natura. Il caso non esiste. In un avventura simile ce ne rendiamo conto perché troppo spesso si trovano connessioni tra un evento e l’altro. La percezione è l’unico strumento che serve per sentire le forze che regolano l’universo. Voglio dire grazie a tutte queste energie che mi hanno accompagnato e grazie alle stupende persone incontrate sul cammino che mi hanno scaldato l’animo nei periodi di gelo.

Ora torno a Casa. Voglio abbracciare mio padre e il resto della mia famiglia. Voglio trascorrere lunghi pomeriggi a giocare con le mie nipotine e passare serate a sorridere con i miei cari amici davanti ad una buona bottiglia di vino rosso. Sento il bisogno di fermarmi per metabolizzare tutta l’immensa esperienza che ho raccolto in quest’ultimo anno e mezzo in una bozza di libro. Voglio rielaborare ricordi e pensieri con lucidità e tranquillità al fine di estrarne il meglio per poi riscriverlo e condividerlo con chi ne ha piacere. Arricchirò il contenuto con molti particolari sulla mia storia, non facili da spiegare sul web, e tanti altri argomenti tabù per la nostra società. Ho deciso di mettermi a nudo e raccontare tutto senza ipocrisie o maschere. Successivamente mi metterò alla ricerca di un buon editore con cui pubblicare la mia prima “creatura” (si accettano consigli o contatti ), nella speranza che altri sognatori, come me, possano trovare ispirazione per fare una scelta simile. Una volta realizzata questa missione intendo riprendere a sognare una nuova particolare avventura nel mondo da poter raccontare. Non riesco ad immaginare la mia vita lontano dalla strada anche se sono aperto e pronto a tutto. A volte è la vita che decide per noi quindi non bisogna fare progetti troppo a lungo termine, ma lasciarsi trasportare dal suo vento senza opporre una inutile resistenza.

Un ringraziamento davvero speciale a tutti voi che mi avete sostenuto e seguito in tutto il viaggio, mi avete davvero trasmesso tanta determinazione. Grazie a chi mi conosce e ha creduto in me. Dedico la realizzazione del mio più grande sogno a chi non c’è più ma che continua a vivere nella mia anima.

528 days, 95,450 km overland, 24 countries crossed. With these last 9000 km on the Transiberian railway, the round-the-world journey without planes has been completed: mission accomplished!

With regard to longitude, I have gone much further east than Nepal, where I started from on 8 October 2011. From there, I went on across India, Sri Lanka, Malaysia, Thailand, Laos, Cambodia, Vietnam, China, South Korea, Colombia, Ecuador, Peru, Bolivia, Chile, Argentina, Brazil, Spain, France, Belgium, Germany, Poland, Ukraine and Russia. I am now in Vladivostok, in the far east of Russia, near South Korea, where I was last June. In setting myself a goal, I always imagined coming full circle would be by reaching a destination I had previously visited, but now that I face what seems to be the journey’s conclusion, I don’t think I want this fabulous experience to end. I’d rather leave a door or a way open for it to continue growing together with the rest of my existence. I don’t want goals in my life, I want to stay on a path without arrivals. In travelling, as in life, what counts is the journey, not the goal we set before us. When a dream comes true, you truly realize how important the journey was. You stop dreaming because the memories are so fabulous that even the dreams pale in comparison.

I feel so full of joy and gratitude that I no longer know who to thank. Although this experience often led me, for good or for ill, to extreme situations, I felt external forces from the cosmos, nature and people supporting and guiding me. When you continuously experience so many different situations, in different place with different languages, the only way to adapt is to let go completely. You inevitably find yourself in events beyond your control and you can’t always count on friendly help. So you learn to perceive the messages from the stars to be guided by cosmic energies, which are made of the same substance we are made of, too. Sometimes it’s enough to look deep inside and follow an enlightening inner voice that you learn to listen to and distinguish from the many voices trying to distract you only after long solitary experiences. This has put me back on the right track after a few false starts. Sometimes you can decipher messages in the scenes happening around you, in people’s gestures or in the power of nature. Nothing happens by chance. In such an adventure you realise this is so because too often connections between one event to another can be found. Perception is the only tool needed to feel the forces which regulate the universe. I would like to thank all these energies that accompanied me and all the wonderful people I met on my way who warmed my soul in cold periods.

Now I’m going back home. I want to hug my father and the rest of my family. I want to spend long afternoons playing with my nieces and evenings smiling with my dear friends over a good bottle of red wine. I feel the need to stop and process the huge experience of the past year and a half into the draft of a book. I want to re-elaborate memories and thoughts clearly and calmly to select the very best and then rewrite and share them with anyone who is willing to read them. I will add many details of my story, which weren’t easy to explain on the web, and many topics which are considered taboo for our society. I have decided to tell everything as it is without hypocrisy or filters. Then I will look for a good publisher with whom to publish my first creation (if you have any ideas or contacts let me know) in the hope that other dreamers like me can find inspiration to do something similar. Once this mission is accomplished I want to start dreaming a whole new adventure in the world to tell of. I can’t imagine my life away from the road even though I’m open and ready for anything. Sometimes it is life that chooses for us, so we shouldn’t make projects which are too long-term but go with the flow without putting up useless resistance.

A truly special thank you to all of you who supported and followed me during the entire journey, you really transmitted a lot of determination to me. Thanks to those who know me and believed in me. I dedicate the realization of my greatest dream to one who is no longer here but continues to live in my soul.


sabato 9 marzo 2013

Il viaggio introspettivo / The introspective journey


Molti sono convinti che viaggiare significhi solo conoscere culture nuove o luoghi sconosciuti. Probabilmente queste persone non hanno mai affrontato la più intensa delle esperienze di viaggio, quella solitaria. Viaggiare è molto di più di quanto citato sopra perché il vero motivo che mi ha portato sulla strada appena ventenne era legato ad una ricerca introspettiva che, nella mia realtà di casa, non aveva successo. Sotto le forti pressioni di condizionamenti sociali e familiari ero cresciuto perdendo la mia purezza infantile per diventare qualcosa che non ero io. Inevitabilmente sono entrato in uno stato di depressione adolescenziale proprio perché non sapevo chi ero e, anche quando facevo tutto quello che mi era stato insegnato, vivevo con una continua sensazione di irrequietezza. Terminata la scuola decisi di viaggiare per allontanarmi da società e casa con lo scopo di trovarmi solo di fronte a nuove esperienze che mi avrebbero messo alla prova. Fuori dalla mia vita ordinaria e alle prese con tante nuove situazioni umane, lavorative e culturali intrapresi un profondo viaggio interiore. Trascorrevo lunghe giornate in silenzio con rumorosi monologhi introspettivi. Ero invaso da continue dolorose domande perché la solitudine ti porta a fare i conti con momenti difficili del passato da cui hai cercato di sfuggire inutilmente. In quei momenti la tenacia e la voglia di cambiare possono darti le forze necessarie per non rinunciare a quel percorso fondamentale per trovare un armonia interiore. Quando superi il primo scalino aprendo la prima porta avverti già una nuova forza che se sfruttata in modo costruttivo ti permetterà di aprirne tante altre.

8 anni fa iniziò il mio percorso ed oggi mi trovo ad affrontare il giro del mondo senza aerei. In questo ultimo viaggio ho percorso 83000 km via terra e attraversato 20 nazioni diverse in 3 continenti. In oltre 500 giorni ho affrontato altri lunghi monologhi interiori e condiviso riflessioni generali con gente di ogni cultura che ho incontrato. Ho cercato un esperienza così intensa proprio per spogliarmi il più possibile dalle abitudini ereditate inconsapevolmente dalla società occidentale da cui provengo. Ho analizzato ogni mia abitudine o idea chiedendomi realmente se fosse mia o se mi fosse stata trasmessa da qualcun altro in un momento della mia vita quando non ero ancora in grado di decidere. Per esempio mi sono chiesto perché mangiavo carne e se realmente sarei stato in grado di uccidere animali per golosità. E’ stato facile trovare la risposta e siccome non ero in grado ho deciso di essere coerente con me stesso diventando vegetariano. Mi ha anche facilitato il ritrovamento della fede nella spiritualità e la decisione di vivere in armonia con ogni energia divina che mi circonda come la natura e gli animali. Da quando ho deciso di essere coerente con ogni mio pensiero ho raggiunto una serenità interiore straordinaria proprio grazie a questa forte consapevolezza. Ho scritto e analizzato tutta la mia vita passata in modo consapevole accettando e perdonando le persone che mi hanno ferito. Ma il risultato più importante di questa ricerca è stato scoprire chi sono io e cosa voglio, da quando ho trovato la mia strada molte paure sono scomparse. Ho scoperto una sicurezza rigenerante e sto cercando di trasmettere questa sensazione a tanti altri ragazzi che coltivano la mia stessa passione verso il mondo,  l’umanità e la vita stessa. La solitudine spaventa molte persone proprio perché è la soluzione a molte nostre preoccupazioni. Il viaggio è il miglior strumento per intraprendere un percorso solitario in cui conoscere se stessi nella più rapida via possibile. Proprio perché spesso ci si trova in situazioni che non dipendono da noi, ci si rende conto che l’unica soluzione è accettare di non avere il controllo sulla nostra vita e lasciarci andare. Fare quel salto nel buio che ci spaventa tanto, ma se vogliamo proseguire il nostro cammino dobbiamo farlo. La vita stessa è un viaggio da percorrere da soli, incontriamo tante persone che vanno e vengono lungo il nostro cammino ma che sono di passaggio come noi sulla terra. Il viaggio è la migliore metafora della vita.

Many people are convinced that travelling only means discovering new cultures and unknown places. They probably never faced the most intense experience of travelling, which is travelling alone. Travelling is much more than the abovementioned, for the real reason that brought me on the road when I was just twenty was connected with an introspective search which, in my situation at home, was unsuccesful. I grew up and lost my childhood purity under the strong pressure of social and family conditioning to become something I was not. Inevitably I entered a state of adolescent depression because I didn’t know who I was and, even when I did everything I’d been taught to do, lived with a continuous feeling of restlessnes. After finishing school I decided to travel, to distance myself from society and home and put myself, alone, to the test of new experiences. Aside from my ordinary life and having to deal with many new situations involving people, work and cultures, I started a deep inner journey. I spent long days in silence, loud introspective monologues within me. I was troubled by continuous painful questions because solitude forces you to come to terms with the difficult moments of the past from which you have vainly tried to escape. This is when persistence and the will to change can give you the necessary strength not to give up on that fundamental path to finding inner harmony. Once you get over the first step and open the door, you can immediately feel new energy which, if used constructively, will allow you to open many more doors.

My journey started eight years ago and today I find myself on a round-the-world journey without planes. This latest journey has taken me 83000 kilometers overland, through twenty different countries in three continents. In over 500 days I have had more long inner monologues and shared general reflections with people of every culture I came across. The search for such an intense experience was precisely in order to shed as many as possible of the habits I had unknowingly inherited from the western society of my origins. 
I analyzed every habit or idea of mine, asking myself whether it was truly mine or passed on to me by someone else at some stage of my life when I wasn’t already able to make up my own mind. For instance, I asked myself why I was eating meat and if I would be able to kill an animal for the taste of its meat. The answer was easy: I couldn’t, so I decided to be consistent with myself and become a vegetarian. This also made it easier to find faith in spirituality again and to live in harmony with every divine energy surrounding me, like nature and animals. Ever since I decided to be consistent with my every thought, this strong awareness has given me an extraordinary degree of inner serenity. I have written about and analyzed my entire life with awareness, accepting and forgiving those who hurt me. But the greatest achievement of this quest was finding out who I am and what I want, and since finding my way many fears have disappeared.
I have discovered a regenerating certainty and am trying to transmit this sensation to many other people who have the same passion as I do for the world, humanity and life itself. Solitude frightens many people precisely because it’s the solution to many of our worries. Travelling is the best way to undertake a solitary journey of self-discovery in the fastest possible way, because we often find ourselves in situations that don’t depend on us and realize that the only solution is to accept that we don’t have control over our life and to go with the flow. That leap in the dark of frightens us greatly, yet if we want to continue on our path it has to be taken. Our entire life is a journey to be travelled alone, meeting many people who come and go on our path but who, just like us are passing through the world. Travelling is the best metaphor of life.